Teresa Bunting, la bellezza dello Slow-Fashion

    Teresa è bella, come sanno essere belle le donne inglesi quando hanno gli occhi verdi e un sorriso che conquista. Teresa parla un perfetto italiano con accento dello Yorkshire e la nettezza della lingua fiorentina. A parte maschile/femminile e singolare/plurale che spesso non collimano, aumentando la simpatia del soggetto, il suo italiano ha tutta la grazia e la nobiltà di un pomeriggio ad Ascot.

     

    Lei si racconta e ti regala tutti i colori magnifici delle sue creazioni: quadri che diventano magie di seta da indossare. Teresa Bunting è un’artista cresciuta in una famiglia di artisti. Porta con sé i paesaggi dalle infinite sfumature di verde, tra acque, giardini e fiori, del piccolo borgo in cui è nata, Oswaldkirk, dopo che la sua famiglia si era trasferita da Londra, perché il padre John Bunting, scultore e mastre of drawing, fu chiamato ad insegnare Arte al prestigioso College Ampleforth. Teresa è cresciuta in una casa circondata dal verde, detta Rose Cottage, sua prima fonte di ispirazione.

     “Mio padre era un artista vecchio stampo: scolpiva il marmo, che faceva arrivare dall’Italia e i suoi soggetti erano più che altro religiosi, come i vostri grandi scultori rinascimentali, come il suo artista preferito, Giovanni Pisano – racconta Teresa -  e poi non disdegnava la scultura in legno e si era cimentato anche con il bronzo. La mia casa era una specie di museo: credo di aver imparato lì il disegno, e il gusto delle proporzioni. Anche mia madre era un’artista: il break alla sua carriera siamo stati noi 5 figli, ma una volta che ognuno ha preso la sua strada, è tornata a creare, dedicandosi alle sculture in ceramica!”

     Teresa si laurea a Brighton in Fashion Textiles, e inizia subito a lavorare come disegnatrice di tessuti  per alcune grandi aziende a Londra e poi in Francia, perché ha individuato da subito la sua passione. Ma stare lì ai confini con la Svizzera non la rende felice, fino a che la cercano per uno stage a Firenze. E’ il 1984 e l’Italia la strega: trova il sole, la bellezza e l’allegria che cercava, e il lavoro va a gonfie vele.

    “L’Italia era nel mio destino: da allora, praticamente, non l’ho più lasciata. – racconta Teresa -  In quel periodo per il tessuto stampato era il boom. Le offerte di lavoro fioccavano, così dopo aver incontrato Gigi (un fantastico toscano che è diventato suo marito, ndr) ho ricevuto un’irresistibile offerta a Thiene, e ci siamo trasferiti in Veneto, dove è nata la nostra seconda figlia, che oggi lavora in Diesel. Firenze e Venezia sono le mie città del cuore, fonti inesauribili di ispirazione e di bellezza, per me come per molti artisti.”

     Oltre ad essere un’abile disegnatrice, Teresa è una tecnica della stampa su tessuto: “Ho seguito varie aziende da questo punto di vista, una volta la stampa era molto complicata, non esisteva il digitale, c’erano i famosi “cilindri” e il tutto era molto laborioso e richiedeva grande sapienza e capacità.”

    Nascono da lì la sua conoscenza e la vasta esperienza, che l’hanno portata a collaborare anche con una multinazionale con sede a Bursa, in Turchia, a 200 km da Istanbul, vicino al Mar di Marmara.

    “Ero la consulente scelta per aiutarli ad entrare nel mercato europeo, riadattando i loro disegni al gusto e ai colori di moda in Europa. Lavoravo a Bursa una settimana al mese: il viaggio era allucinante, ma per il resto è stata un’esperienza indimenticabile.”

    Dopo che lo scenario è cambiato per il mercato di tutto il mondo, Teresa ha deciso di mettersi in proprio e ha utilizzato arte e sapere maturato sul campo per dare vita alla linea che porta il suo nome: Teresa Bunting Scarves (https://www.teresabuntingscarves.com).

     “Parto dai miei quadri e dai miei disegni, e li trasferisco su tessuti di seta oppure seta e cotone. Adoro la leggerezza della seta, che poi è l’unica che garantisce una presa perfetta del colore fronte/retro. Ho iniziato con i foulard e subito dopo con i cosiddetti kimono, ma in realtà la mia ispirazione nasce dal caftano marocchino, perché sono affascinata da quanto questi modelli sappiano sempre dare un tocco di eleganza, sia per una serata che se li si usa in casa.”

    Se visitate lo Show-room di Teresa, a due passi dalla meravigliosa Villa Pisani di Strà (Mira, Venezia), vi potrete perdere nella meraviglia dei suoi kimono in seta dai magnifici disegni (fiori, rose e tulipani, ma anche particolari ispirazioni che arrivano dalla laguna veneziana, da panorami, monumenti, da stampe antiche o murales. Li trovate qui: https://www.teresabuntingscarves.com/kimono), o ancora potreste perdervi tra i colori e le fantasie dei suoi foulard, ora romantici ora geometrici, su più tonalità differenti. (https://www.teresabuntingscarves.com/scarves).

     Immaginiamo sia un gran lavoro, adattare i disegni ai modelli, e poi portare tutto in stampa. Quindi pochi capi e molto ricercati, i tuoi….

    “E’ vero: lavorare come lavoro io ora è un… lusso, direi! Dietro ad ogni capo c’è un grande lavoro, una storia, un’ispirazione, l’uso della tela, dei disegni, dei pennelli, la scelta dei colori, l’adattamento digitale per i vari modelli, la scelta del tessuto, i cartamodelli, la stampa e il confezionamento. E il tutto per pochi pezzi, perché la mia collezione segue la mia ispirazione artistica, quindi è sempre in evoluzione!”

    Potremo definire la tua moda “Slow-fashion”?

    “Perfetto, è il contrario della moda facile, veloce e di poco valore che ha dominato il mercato negli ultimi anni. Io credo si debba e si possa tornare alla qualità, che è fare le cose  bene, con cura artigianale e scegliendo la strada più difficile ma più duratura della qualità.”

    Ultimamente hai anche creato capispalla, camicie e pantaloni: è il via al prêt-à-porter di Teresa Bunting?

    “Lo è, ma anche in questo caso seguo una strada diversa: in realtà questi capi sono complementari ai miei foulard. Infatti li realizzo solo trovando tessuti che magnificamente sposino ed interpretino i colori dei miei disegni, e non viceversa!”

     Anche i modelli sono particolari!

    “Cerco sempre una mia via, che racconti una donna originale, vestita chic ma con nonchalance, che sappia osare con i colori senza ostentarli, ma divertendosi a portarli. E di una cosa vado fiera: le mie “interpreti” vanno dai venti ai novant’anni e più e sono tutte magnifiche. Quando una donna sceglie un mio capo e lo indossa contenta, allora la mia ispirazione trova il suo compimento!”.

     P.S. Il nostro preferito è il cappottino rosa con cappuccio, ma voi potete scegliere: https://www.teresabuntingscarves.com/coordinated!

    Antonella Antonello

     

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