Sabrina e lo charme della sua indimenticabile "Dimora di Campagna"

Appena varcato il grande cancello a lato della villa, il mondo cambia: simpatici musetti appaiono curiosi a salutarti e tutto intorno c’è un grande parco dagli alberi secolari. Ti viene incontro  la “responsabile accoglienza”, Martina, una capretta graziosa e molto ‘stilosa’: se fa freddo, indossa un bel cappottino di maglia jacquard bianco e rosso. L’accompagna il suo più caro amico, il cane Apollo, un golden dolcissimo che ti scorta fino alla porta di… casa, mentre almeno tre dei cinque gatti vengono a curiosare e un coniglietto saltella a poca distanza, con la sua coda a pom-pon.

Villa Italia, la “Dimora di Campagna”, stile settecento veneziano, non potrebbe infatti avere appellativo più appropriato: “casa”. E’ così che appare a tutti quelli che ci arrivano o vi soggiornano, da quando Sabrina Barlò ha avuto l’idea di creare nella villa di famiglia un B&B di charme: 9.9 il punteggio che la “Dimora di Campagna” ha conquistato su Booking, e mantiene da anni,  e sono  5 su 5 le  Stars  su Tripadvisor, a conferma della piena soddisfazione degli ospiti che si dedicano un soggiorno in una delle suite ricavate ai due piani della Villa.

Il corpo centrale della “Dimora di Campagna” è del 1670, probabilmente fatta costruire da  nobili veneziani nei possedimenti in entroterra per godere della salubre  aria di campagna. Qui siamo a Casale sul Sile, a poca distanza dal meraviglioso sito archeologico romano  di Quarto d’Altino, in provincia di Treviso, e a due passi da Venezia.

“Nell’800 – racconta Sabrina – la villa fu regalata alla mia bisnonna, Italia Fornasieri, da cui prende il nome. Italia sposò Eugenio Costantini ed ebbe 5 figli, tra cui Antonio, avvocato, che divenne uno dei padri costituenti della nascente Repubblica Italiana. Era il fratello di mia nonna Dina.”

E qui inizia la storia tutta al femminile di questa casa.

 

“Nonna Dina adorava questo posto e quindi suo marito, mio nonno, decise di liquidare tutti gli altri quattro  fratelli e ottenere la piena proprietà della casa per regalarla alla moglie.  La coppia ebbe quattro figlie, mia mamma Clara, che qui è cresciuta, e altre tre sorelle.

Mia mamma è stata innamorata da sempre di questa casa e ha lavorato moltissimo per comprarsi  a sua volta tutte le quote  e poter continuare a vivere qui. Ho ereditato questo suo sentimento e non avrei rinunciato a questa casa per nulla al mondo. Questa è la casa della mia infanzia, respira con me e io sono convinta che abbia un’anima, perché accoglie le persone con una sua particolare magia.”

 La “magia” è confermata da tutti quelli che ci entrano e la vivono, anche per poche ore, perché è come immergersi nell’Eden, o in un giardino incantato dell’infanzia. Con tutti gli animali intorno: ci sono anche altri due gatti, Charleston e Principessa, quattro anatre  e una cinquantina di galline che scorrazzano libere. Due di loro – Violetta e Petunia -  una volta al giorno “bussano” alla porta della cucina, entrano nel tinello e depongono un uovo a testa nel “loro” cestino. Poi tornano fuori, nel parco, a giocare con i loro “morosi” galli. Vanno tutti d’accordo, gli animali della Dimora di Campagna, amici liberi e felici. Il coniglietto, arrivato tramite un’amica che lo aveva trovato abbandonato, ha un nome che dice tutto, si chiama “Cunicio da tecia” (per i non veneti: “Coniglio da pentola”), ad intendere che mai nessuno degli animali della Dimora di Campagna finirà in pentola: sono tutti animali da compagnia, che Sabrina ama come bambini e con cui ha un rapporto bellissimo.“Un giorno sono arrivati degli ospiti: mio marito era sul divano a vedere una regata velica in tv, e accarezzava una gallina , come fosse un gatto. Potrà sembrare strano ai più, ma le galline amano salire in braccio e sanno essere perfetti animali da compagnia!”.

 Sabrina ha trasformato la casa dopo la fine del suo primo matrimonio: “Nel 2014, mi sono subito resa conto che non avrei potuto mantenerla se non creandone un reddito: questa villa è bella perché la manutenzione e i restauri sono continui. Richiede attenzione e dedizione. Così ho rispolverato una serie di competenze, che avevo maturato lavorando, prima di diventare una mamma a tempo pieno: sono tornata Art buyer e arredatrice di interni, e ho sfruttato l’esperienza nel customer care internazionale. Così ho creato il mio B&B di Charme. La Dimora di Campagna credo sia bella perché è trattata con amore, e questo suo essere “vissuta” e  accogliente è la ragione per cui piace  tanto. E’ stato un successo immediato!”

 

Arredata con gran gusto, la villa vi accoglie al piano terra con una lunga tavolata, e la portafinestra che dà sul giardino davanti. La tavola, spesso ornata da fiori, è un invito alla conversazione: qui si fa colazione (con le torte fatte in casa) o si beve il thè del pomeriggio. Alle pareti, eleganti cornici tonde racchiudono tele con vasi di fiori, e c’è quell’atmosfera romantica creata dalle abat-jour e a lato le scale in legno che salgono verso la prima suite, che comprende salottino e biblioteca e come l’altra ha una splendida stufa in maiolica, a garantire una temperatura perfetta.  Il tutto è arredato con eleganza, retrò quanto basta, pezzi unici e magnifici tappeti, ma soprattutto la Dimora di Campagna è concepita per far sentire gli ospiti in pieno comfort. E’ una casa che invita alla pace, pare di entrare in un’altra epoca ma con tutte le comodità, wi-fi gratuito compreso.

“La mia passione è capire le esigenze dei miei ospiti e soddisfarle – racconta Sabrina – cerco di fare in modo che tutto sia perfetto. Per esempio, voglio sempre i fiori freschi nei vasi. Abbiamo pure un servizio di “Private Dinner”, anche vegano, su richiesta. Cerco  di coccolarli, insomma, e poi lascio fare alla casa, che ha questa atmosfera onirica, quindi a molti pare di entrare in una fiaba.”

 

 

E’ davvero un posto molto romantico, quindi giusto anche per un matrimonio?

“A dire il vero, questa casa ha una particolarità: è come se vi si potesse svolgere solo ciò che lei vuole. Non potrei organizzare eventi con molte persone, sarebbe sbagliato. E non parlo di ora che le distanze sono necessarie, ma nemmeno prima, nonostante il parco sia ampio ben 5000 metri. A chi mi chiedeva di fare il suo matrimonio qui, rispondevo di no, perché più di 25 persone non si potevano accogliere. Poi è arrivato il Covid e una coppia ha deciso di sposarsi quest’estate con pochissimi intimi, pur di essere qui. E’ stato molto bello, semplice e non invasivo, come “lei” (Villa Italia, ndr) richiede. L’anno scorso ho creato dei piccoli eventi, scegliendo artigiani e mini realtà particolari, e sono stati un successo, mentre  nelle sere d’estate sono state organizzate nel parco sessioni di meditazione e yoga, con pochi ospiti, e punti luce pendenti  dai rami degli alberi,  tante piccole candele in sfere di vetro.  Grande atmosfera, era davvero bellissimo!“

Villa Italia sa anche raccontare storie: ne ha molte, che si sono tramandate in famiglia e Sabrina ha avuto l’idea di intervistare in “pillole” sua mamma Clara. Così, ogni sabato sul suo seguitissimo profilo Instagram pubblica una “chicca”

sulla storia della “Dimora di Campagna”.

“E’ una villa partigiana: nascose e salvò persone, e poi riuscì a far morire alcuni tedeschi che volevano saccheggiarla, annegandoli nel vino! E ha mille altri aneddoti: ad un certo punto è diventata anche un ospedale da campo. Ha visto fasti e periodi bui, maturando un fascino senza tempo.”

Alta, snella, con un tratto di innata eleganza, Sabrina somiglia molto alla sua “Dimora di campagna”, così quando la salutate mentre vi accompagna con il fedele e immancabile Apollo, sapete già che tornerete. Perché il cancello che si chiude alle vostre spalle racchiude un mondo dove è bello stare.

 Antonella Antonello

 

Foto by Massimo Marcolin

 Per trovare la Dimora di Campagna

 Profilo Instagram: https://www.instagram.com/dimoradicampagna/?hl=it

 Sito: http://dimoradicampagna.it

 

 

 

 

 

 

1 commento

  • Non si potevano descrivere meglio Sabrina e la sua “corte”, il desiderio di tornare qui è molto forte, sempre!

    Carla

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